L’avarizia e l’usura (parte seconda): per un’ipotesi sul ‘veltro’
Sulla figura profetica del cane da caccia di Inf. I, 101-102 che libererà l’umano genere dalla ‘lupa’ simboleggiante la cupidigia si sono espressi sette secoli di esegesi dantesca, ed è sufficiente scorrere la voce ‘veltro’ contenuta nell’Enciclopedia Dantesca per rendersi
L’avarizia e l’usura (parte prima): la questione del prestito ad interesse al tempo di Dante
Nel 1335 il Capitolo Provinciale dell’Ordine domenicano riunitosi a Firenze fece divieto ai propri confratelli di leggere le opere di Dante Alighieri, sia quelle scritte in latino che quelle scritte in volgare. Ad essere colpito, dunque, non era soltanto il
‘…uno sterco / che da li uman privadi parea mosso’: adulatori dissenterici?
In molti luoghi dell’inferno dantesco, le anime dannate sono ancora in grado di secernere ‘umori’ organici come faceva il loro corpo durante la vita terrena: eccezion fatta per il sangue, si tratta essenzialmente di umori putridi e ‘vili’ facenti parte
Manfredi, ‘santo martire’ del Purgatorio
Alla luce della teoria concenente la generazione dei ‘corpi aerei’ professata dal poeta latino Stazio nel XXV canto del Purgatorio, piuttosto singolare ci appare l’anima di Manfredi così come essa viene descritta da Dante nel terzo canto del secondo Regno
San Francesco contro Aristotele: una battaglia impari
Che la Cantica infernale debba suscitare vivo terrore negli uomini, è Dante stesso ad affermarlo nella lettera a Cangrande della Scala, e le pene e i dolori che le anime dannate subiscono nel primo regno dell’oltretomba sono dal poeta fiorentino